Archivi categoria: Mondo politico

Notizie politiche

Martedì 14 Ottobre 2014 – Convocazione Consiglio Comunale

Martedì 14 Ottobre 2014 – Convocazione Consiglio Comunale

Sua Eccellenza il Prefetto di Potenza con una nota ha diffidato il Consiglio Comunale di Ripacandida ad approvare gli Equilibri di bilancio entro 20 giorni, pena lo scioglimento del Consiglio. Nella seduta precedente i consiglieri di opposizione : LABRIOLA, MUSTO e RONDINELLA avevano manifestato l’intenzione di non approvare. Se non vi sarà nessun ripensamento verrà sciolto il Consiglio.

Convocazione Consiglio Comunale

Lunedì 29 Settembre 2014 – Convocazione Consiglio Comunale

500

IL CONSIGLIO COMUNALE HA APPROVATO SOLTANTO IL PRIMO PUNTO ALL’ORDINE DEL GIORNO.

IL SINDACO RESOSI CONTO DI NON AVERE LA MAGGIORANZA PER APPROVARE GLI ALTRI PUNTI HA RITIRATO TUTTI I PUNTI SUCCESSIVI CON CHIUSURA DEI LAVORI.

POICHE’ ENTRO IL 30 SETTEMBRE NON SONO STATI APPROVATI GLI EQUILIBRI DI BILANCIO IL PREFETTO DOVRA’ SCIOGLIERE IL CONSIGLIO E CON MOLTA PROBABILITA’ A MAGGIO DELL’ANNO PROSSIMO SI TERRANNO NUOVE ELEZIONI AMMINISTRATIVE.

Domenica 18 Maggio 2014

Domenica 18 Maggio 2014
In Piazza Medaglia d’Oro Vito SINISI alle ore 18,30
in occasione delle Elezioni Europee
PUBBLICO COMIZIO
della Lista L’altra Europa con TSIPRAS
interverrano in qualità di oratori:
Michele SPINAZZOLA (Segretario Comunale SEL)
Mario BASILIO (Segretario Provinciale SEL)
On. Giovanni BAROZZINO (Senatore della Repubblica)

logo

Di seguito riportiamo integralmente parte dell’intervento dell’oratore Michele SPINAZZOLA attinente le questioni Amministrative di Ripacandida:

Oltre a quanto detto precedentemente riguardante le prossime consultazioni elettorali Europee vorrei soffermarmi brevemente su ciò che accade nel nostro Comune.
Qualche mese fa avevamo intitolato un manifesto politico: TUTTO E’ CAMBIATO PER NON CAMBIARE NIENTE (LA VITTORIA DEL GATTOPARDO),
Cittadini, di Ripacandida, mai avremmo pensato cha a distanza di un anno dall’insediamento della nuova amministrazione Sinistra Ecologia e Libertà sarebbe stata estromessa dalla maggioranza, e suo malgrado oggi siede sui banchi dell’Opposizione.
L’episodio che ha scatenato la crisi amministrativa si riferisce alla rideterminazione dei costi della mensa scolastica e al suo relativo aumento del 20%, successivamente annullata per la fermezza e la determinazione del consigliere Maria Labriola e di SEL nel far rispettare il programma che prevedeva di non aumentare le tasse.
Questo l’antefatto che ha creato la crisi e di fatto ha consentito e dato l’occasione al Sindaco dopo solo due mesi di amministrazione, di mettere alla porta Maria Labriola e Sinistra Ecologia e Libertà dal progetto politico del centrosinistra “Rinnoviamo Ripacandida”, sembrava che non vedesse l’ora, spinto anche da una parte del PD che in questi ultimi anni hanno sempre lavorato nell’oscurità alla demolizione del Centrosinistra.
Tutto questo non è rinnovare la politica, caro Sindaco, ma mettere alla porta l’intero progetto di rinnovamento, nato dall’entusiasmo generale di cambiamento, che doveva trasformare il modo di fare politica nel nostro Paese;
Ci si è dimenticato improvvisamente che bisognava presentarsi a governare il Paese con “persone nuove della Politica e attraverso un’azione convincente rompere con il passato, proponendo soluzioni diverse, nell’ esclusivo interesse dei cittadini”.
Pensavamo di fare parte di una squadra capace di risolvere i problemi dei cittadini senza ricorrere ad un sistema vessatorio; anzi, bisognava cercare soluzioni che avrebbero migliorato e garantito i servizi esistenti.
Cosa che non è stato nemmeno tentata di fare perché evidentemente è molto più facile risolvere i problemi aumentando i costi, sempre e solo a danno dei cittadini, senza tentare di abbassare invece i costi degli storici privilegi.
L’accordo politico tra le forze di centro sinistra con l’approvazione dell’attuale Sindaco, era quello di diminuire i privilegi e verificare in corso d’opera se era il caso di toglierli definitivamente, mettendo sul piatto della contrattazione anche le indennità percepite dal Sindaco e dagli assessori.
Tutto questo è potuto succedere con la compiacenza del PD e del componente socialista che nulla hanno fatto per ricondurre alla ragione il Sindaco, e di conseguenza causato un marasma sul piano politico ed amministrativo.
Ci hanno messo alla porta diverse volte, quando il Sindaco cercava di ricomporre l’unità con un atteggiamento autoritario per cui o si pensava di fare come diceva lui o altrimenti si stava fuori. Noi abbiamo scelto di difendere la dignità del nostro pensiero e la condivisione del progetto politico originario.
La verità caro Sindaco Remollino è che con il tuo repentino voltafaccia non hai messo fuori solo noi ma tutti coloro che hanno creduto e voluto il cambiamento…..
Se ci guardiamo intorno e facciamo una valutazione seria dei fatti accaduti ci accorgiamo che tutti coloro che hanno creduto e lavorato affinché questo Paese potesse voltare pagine sono stati fatti fuori…..
Definiti: diseredati….. vendicativi….. asso pigliatutto……. e burattinai…….
Linguaggio questo mai usato negli ultimi sessant’anni della vita democratica del nostro Paese.
Burattinai, dunque, Noi ci chiediamo se oggi non ti sei Tu consegnato come burattino nelle mani di altri burattinai che hanno voluto e determinato in questi mesi una forte e regressiva restaurazione della vecchia politica, noi che insieme ai numerosi cittadini che ti hanno votato lo scorso maggio volevamo debellare.
Siamo quindi usciti da questa maggioranza che non ci vuole; usciti da questa maggioranza perché riteniamo essere venuti meno i principi più elementari di comportamento nei rapporti tra le persone civili; usciti da questa maggioranza perché non riconosciamo più le ragioni del progetto che prevedevano la partecipazione …… la condivisione ….. il dialogo ……… e il confronto continuo con i cittadini;
Usciti da questa maggioranza dove l’affermazione della democrazia viene meno e con essa l’attenzione ai cittadini, specialmente ai più bisognosi; usciti da questa maggioranza dove c’è un solo uomo al comando seppur nei termini e nei modi che sembrano essere gentili ma denotano un’arroganza e una chiusura al dialogo e alla partecipazione.
Non a caso è avvenuto l’episodio spiacevole verificatosi lo scorso mese, quando il consigliere Labriola, venuta a conoscenza di un incontro con i cittadini di Ripacandida delle contrade S. Francesco, Cappa Bianca, su sollecitazione di alcuni cittadini e non da parte dal Sindaco come vorrebbe la correttezza istituzionale, riteneva opportuno parteciparvi, anche per conoscere le intenzioni dell’Amministrazione Comunale sulle modalità di avvio del servizio di nettezza urbana.
Ebbene, prima che avesse inizio l’incontro, il Sindaco, accortosi della “sgradita” presenza della consigliera, palesemente infastidito, esordiva ironizzando sulla presenza dei “compagni di Sinistra Ecologia e Libertà” e manifestando il chiaro intento di allontanarli dalla sala, ribadiva più volte che la partecipazione all’incontro era limitata esclusivamente ai cittadini formalmente invitati e quindi da intendersi di natura privata, tutto questo nella sala dove si svolgono sedute pubbliche, cioè la sala del Consiglio Comunale.
Comportamento questo assurdo ed inspiegabile che manifesta un atteggiamento discriminatorio verso Sel e verso un rappresentante eletto dal Popolo.
Comportamento che è nelle corde del Sindaco e che si ripete sistematicamente anche verso altri consiglieri di opposizione e verso chiunque non condivide le sue idee.
Eppure non manca di lamentarsi pubblicamente della scarsa partecipazione dei cittadini alle manifestazioni pubbliche.
Ci chiediamo come si fa ad essere così ambigui se si ha l’abitudine di convocare il Consiglio comunale di mattina e in orari e giornate che limitano la partecipazione del cittadino, se non si consente e si nega più volte la parola ai consiglieri in pubbliche assemblee;
Si continua ad utilizzare un linguaggio che offende la dignità del popolo di Ripacandida, come quando non meno di due giorni fa nella sala degli stemmi a Melfi durante la presentazione di un libro scritto da un nostro concittadino, il Sindaco portava i saluti dicendosi finalmente contento di vedere una nutrita partecipazione di ripacandidesi.
Certamente non possiamo essere sottoposti ai suoi complimenti, dopo essere stati definiti “diseredati” in casa nostra.
Ha l’uso dei termini offensivi verso la comunità di Ripacandida, ma come si permette di dire che i ripacandidesi non partecipano? Proprio lui che prima di essere eletto Sindaco, a quale evento pubblico ha partecipato? La gente nemmeno lo conosceva!
Se non ricorda, è stato accompagnato nelle case a raccogliere i voti, a braccetto affinchè non si smarrisse, ed adesso diventato Sindaco, eccolo qua, a sparar sentenze sulle persone.
Ultimo episodio che riteniamo inammissibile è la lettera mandata ai cittadini per il pagamento della tassa sui passi carrabili e/o occupazione di suolo pubblico.
Le opposizioni non più tardi di un mese fa con un volantino denunciavano questa ennesima vessazione a carico dei cittadini di Ripacandida, senza poter dare un servizio attrezzato per tale provvedimento.
I consiglieri di opposizione hanno chiesto di discutere con un punto all’ordine del Consiglio Comunale straordinario sui passi carrabili.
Abbiamo assistito a un Consiglio comunale dai modi discutibili, con atteggiamenti provocatori e intimidatori nei confronti dell’opposizione, mentre si chiedeva di abbassare i toni, si urlava sulle questioni, e per ammissione dello stesso Sindaco la situazione gli era sfuggita di mano per interventi inopportuni.
Il Consiglio terminava con l’accettazione della proposta delle opposizioni di istituire una commissione tecnica che avrebbe rivisto il regolamento e le condizioni per il pagamento della tassa.
In data 14 maggio i consiglieri di opposizione chiedevano con un documento di sospendere il pagamento previsto in attesa delle conclusioni della commissione.
Si è in attesa di risposta da parte della maggioranza, intanto continuano ad arrivare ai cittadini di Ripacandida le lettere di avvisi di pagamento il giorno stesso della scadenza.
Ci sembra di vivere in un altra epoca, triste e buia per la vita della nazione Italia, quando ebbe fine la seconda guerra mondiale.